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“Lo stupidario terracinese” di Alessandro Ceci

scritto da Redazione
“Lo stupidario terracinese” di Alessandro Ceci

Vediamo di chiarire bene le 5 dimensioni dell’assurdo insite nell’art. 4, comma 4, del Regolamento della Polizia Urbana approvato il 13 novembre 2018.
Il testo recita così: “E’ vietato l’uso, senza giustificato motivo, di qualunque mezzo, quale Burqa, Niqab, o altro indumento o manufatto, finalizzato a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona in luogo pubblico o aperto al pubblico. L’inosservanza del divieto è sanzionata ai sensi dell’art.5 della legge del 22 maggio 1975, n° 152″
Allora:
1 – il sindaco di Terracina dice che il provvedimento riguarda tutti, ma la specifica apparentemente inutile della tipologia di abbigliamento (Burqa, Niqab) trasforma un reato civile in reato culturale;
2 – il comma è inserito nell’articolo riferito a “prevenzione di situazioni che possono favorire l’insorgere di fenomeni criminosi”. Qualcuno mi sa indicare il numero di reati, anche di natura terroristica, compiuti da persone che indossavamo il burqa o il niqab? anche solo la percentuale. Anche in analisi comparata con i reati commessi da chi indossava il casco integrale o il passamontagna. Insomma in qualsiasi modo.Pensare che il criminale sia coperto dall’abbigliamento è come pensare che il colpevole dei thriller sia sempre il cameriere;
3 – se vale per tutti, esiste la possibilità che un motociclista con il casco integrale (manufatto che rende difficoltoso il riconoscimento) che supera il limite di velocità (giustificato motivo) sulla strada (luogo pubblico o aperto al pubblico) si becchi 6 mesi di carcere (sanzione prevista art.5 L.152/1975);
4 – la sanzione può essere immediata perché non si parla di rifiuto di essere riconosciuti alla richiesta di un pubblico ufficiale,ma di automatico non rispetto del divieto. La Polizia Municipale ti può arrestare indipendentemente dalla richiesta di accertamento, soltanto per la violazione della norma;
5 – la sanzione prevista dall’art. 5 L.152/1975 è prevista per i caschi che coprono il volto nelle manifestazioni pubbliche, non nei luoghi pubblici o addirittura anche privati ma aperti al pubblico. C’è una bella differenza tra chi va ad una manifestazione coperto da un casco per aggredire la Polizia, che merita un reato penale e l’arresto, e chi (se vale per tutti) passeggia per strada d’inverno con il passamontagna perché ha freddo. Sarebbe assurdo anche che avesse una multa come reato civile di ordine amministrativo, ma passare al penale per una botta di freddo mi sembra davvero esorbitante.
Consiglierei, allora, alla prossima assemblea, una leggera modifica, perché se non lo si facesse, essendo edotti dei deficit, sarebbe un atto razzistico consapevole.

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