giovedì 22 Maggio 2025,

Cronaca

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Legambiente e Mare Libero sulle evidenze pubbliche per le concessioni balneari a Terracina

scritto da Redazione
Legambiente e Mare Libero sulle evidenze pubbliche per le concessioni balneari a Terracina

“Con la DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 104 del 29/12/2023 pur con molti distinguo avevamo notato comunque un segnale positivo della nuova Amministrazione e ne avevamo dato merito, mentre dobbiamo tristemente affermare che il 2024 è passato senza nessun segno di cambiamento di passo, visto che si continua a non occuparsi troppo delle spiagge libere e dei servizi ad esse destinate, ad incontrare solo i rappresentanti dei balneari, piegandosi alle loro necessità e provando a convincerli che non esiste alternativa ai bandi, lasciando fuori le Associazioni ambientaliste e dei consumatori, il Coordinamento Mare Libero e i Sindacati degli operatori del comparto balneare. Vogliamo che accanto all’Osservatorio del Turismo recentemente costituito sia costituita una vera e propria Consulta del Mare a Terracina, con cittadini ed associazioni di disabili, ambientaliste, animaliste e dei consumatori, sindacati e comitati che rappresentino anche l’interesse pubblico che deve rimanere l’unico interesse costituzionalmente garantito, con tutto il rispetto per le imprese balneari. Notiamo infatti che sia nella ordinanza che nella Determina non esiste nessun riferimento alle spiagge libere, alla loro importanza per i cittadini e i turisti, e neanche alla prevenzione della erosione costiera che ormai sta distruggendo il litorale verso nord, alla tutela delle tartarughe marine e questo dopo una lotta, durata anni, fatta dal nostro Circolo proprio per riequilibrare la percentuale di spiagge libere, per riaffermare il diritto dei nostri animali di affezione a stare sulle spiagge anche in aree dedicate, per tutelare la fauna marina e riaffermare il rispetto della legge regionale. Dopo le molteplici sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che hanno riaffermato principi costituzionali inderogabili, e che confermano, come nell’ultima sentenza del CdS “l’obbligo di disapplicare le disposizioni nazionali non conformi al diritto comunitario (nella specie, tutte le disposizioni nazionali che hanno introdotto e continuano ad introdurre, con una sistematica violazione del diritto dell’Unione, le proroghe delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative) che incombe non solo sui giudici, ma anche sulle autorità amministrative ivi comprese quelle comunali”, e’ ora di riaffermare l’esistenza del bene comune “spiaggia” come il bene comune “acqua”, impegnare lo Stato alla tutela del bene dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, e rendere le concessioni finalmente una eccezione e non la regola” dichiara Anna Giannetti, Presidente di Legambiente Terracina e Consigliere Nazionale dell’Associazione e membro della Assemblea Mare Libero Lazio.

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