venerdì 29 Marzo 2024,

Cronaca

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Lavoro: UPI, no a distruzione centro per l’impiego

scritto da Redazione
Lavoro: UPI, no a distruzione centro per l’impiego

Siamo nel pieno di una drammatica emergenza, ma abbiamo l’opportunità che ci viene offerta dai fondi europei per l’occupazione dei giovani: non è il momento di rimettere in discussione un sistema, come quello dei Centri per l’impiego delle Province, che esiste in tutta Italia ed è pronto ad intervenire nell’immediato. Se perdiamo tempo a costruire nuove agenzie federate, a destrutturare i servizi o a frazionare le funzioni tra più istituzioni, sprechiamo l’opportunità dei fondi Ue. L’Italia non se lo può permettere“. Lo ha detto il rappresentante dell’Ufficio di Presidenza dell’Upi, Piero Lacorazza, presidente della Provincia di Potenza, intervenuto oggi ad un incontro sull’utilizzo delle risorse che arriveranno all’Italia dal fondo ‘Youth Guaranteee‘ con il sottosegretario al Lavoro Carlo Dell’Aringa, insieme al presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Piero Celani, e agli assessori al lavoro della Provincia di Torino, Carlo Chiama, della Provincia di Pisa Anna Romei, della Provincia di Pescara, Antonio Martorella.
I 570 Centri per l’impiego – ha detto Lacorazza – hanno certamente standard diversi: piuttosto che perdere tempo a disgregare questi presidi per creare nuove strutture, è necessario potenziarli perché siano in  grado di offrire gli stessi servizi su tutto il territorio. Quello che fino ad oggi è mancato in  Italia sono stati gli investimenti statali e una normativa unica in grado di dettare livelli generali di prestazione ottimali, standard qualitativi e omogeneità nelle prestazioni garantite. Il sistema deve essere migliorato, ma è evidente che avviare ora una destrutturazione degli uffici, a pochi mesi dalla scadenza dell’utilizzo dei fondi Ue, non comporti uno spreco inaudito di risorse. E’ necessario piuttosto che Stato, Regioni e Province utilizzino il poco tempo rimasto per dare maggiore solidità ai centri per l’impiego, in modo che siano pronti ad offrire ai cittadini e ai disoccupati quegli strumenti che saranno messi a disposizione dall’Unione Europea“.

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