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Latina. Sul possibile nuovo Goretti, intervista alla dott.ssa Celentano

scritto da Redazione
Latina. Sul possibile nuovo Goretti, intervista alla dott.ssa Celentano

“Sulla sanità parlano tutti, spesso senza cognizione di causa” mi dice Matilde Celentano, raggiunta al telefono nel bel mezzo delle sue vacanze sarde.

Consigliera Comunale eletta nella Lista Calandrini, la Dottoressa Celentano è un dirigente medico distrettuale della Asl di Latina. E’ specializzata in medicina fisica e riabilitativa e si è sempre occupata di assistenza socio-sanitaria.

Dottoressa Celentano, oltre ad essere stata eletta in Consiglio Comunale, lei è un medico. Attualmente il Santa Maria Goretti è in grado di garantire l’adeguata assistenza sanitaria a cui i cittadini hanno diritto?

Assolutamente no. Il Santa Maria Goretti dovrebbe essere un Dea di II livello ed invece non lo è, visto che a mancare sono gli adeguamenti necessari. Penso ai posti letto, largamente insufficienti, ai reparti specialistici, alle strutture e alle apparecchiature diagnostiche. Per non parlare delle sale operatorie, le esistenti infatti non bastano.

Il Pronto Soccorso scoppia, i cittadini ne lamentano le carenze..

Hanno ragione. Pensi che il nostro Pronto Soccorso, dopo quello del S.Camillo, è il secondo del Lazio per accessi.E’ assolutamente inadeguato in termini di spazi e di personale.

Cosa sta facendo la maggioranza che governa Latina per la sanità?

Poco. Sinceramente dal Sindaco, un bravo cardiologo che all’interno del Santa Maria Goretti ha lavorato tanti anni, mi sarei aspettata molto di più. Egli poi è a capo della Conferenza dei Sindaci, potrebbe alzare la voce con più veemenza e porre le questioni urgenti e necessarie per la nostra struttura sanitaria.

C’è chi sostiene che una possibile via d’uscita sia realizzare il progetto di finanza che ideò la Giunta Zaccheo nel 2003. Lei cosa ne pensa?

Quello potrebbe essere un ottimo progetto da realizzare. Mi convince sopratutto l’ubicazione prevista, dato che il centro città è troppo congestionato per ospitare una struttura sanitaria. Mia figlia è anche lei un medico e si sta specializzando a Perugia. Il Policlinico Santa Maria della M

isericordia è in periferia e logisticamente è molto più comodo. Servono anche a Latina grandi spazi per parcheggi, strutture e case accoglienza per i familiari dei malati, penso sopratutto a quelli oncologici, ma anche ai piccoli pazienti pediatrici.

Quel progetto prevedeva la realizzazione di un Policlinico, sul modello di Tor Vergata. In cosa cambierebbe i rapporti fra la nostra università e la struttura sanitaria?

Sarebbe un’ottima soluzione per formare giovani medici votati alle esigenze sanitarie del territorio. Ora la convivenza fra specializzandi ed ospedalieri è confusa e poco organizzata. Basti pensare che i nostri studenti sono dispersi un po’ all’Icot, un po’ al Fiorini di Terracina per alcune specialità.

Quale iniziativa assumerebbe nell’immediato se ne avesse la possibilità?

Convocherei immediatamente un tavolo tecnico con i vertici della Asl, i responsabili dell’università ed i Sindaci della nostra provincia. Un tavolo qualificato e che sappia operare scelte complesse in tempi rapidi per dare risposte ai bisogni dei cittadini e far sì che il diritto alla salute sia pienamente garantito in ogni suo aspetto.

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