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Latina. “Ricostruire Comunità in Europa”

scritto da Redazione
Latina. “Ricostruire Comunità in Europa”

Si è tenuto presso la sala conference della Curia Vescovile, l’incontro “Ricostruire Comunità in Europa”, la dichiarazione dei Vescovi della COMECE, in vista delle elezioni europee. A presiedere il tavolo Mariano Crociata – Vescovo di Latina, e molti ospiti tra cui Roberto Cecere – Segretario Generale CISL Latina – Anselmo Briganti Segretario Generale della Cgil – Luigi Garullo – Segretario Generale della Uil Latina – i rappresentanti delle Associacioni datoriali – Giorgio Klinger – Unindustria, Denis Carnello – Coldiretti, Silvio Rossignoli – Federlazio, molti sindaci del territorio, Damiano Coletta – Sindaco di Latina – Carlo Medici – Sindaco di Pontinia – Sergio Di Raimo – Sindaco di Sezze, Anna Maria Bilancia – Sindaco di Priverno – Mauro Primio De Lillis – Sindaco di Cori – Carla Amici – Sindaco di Roccagorga, Gianfranco Tessitori – Sindaco di Norma, Domenico Guidi – Sindaco di Bassiano – Angelo Pincivero – Sindaco di Prossedi, Giuseppe Sacco – Sindaco di Roccasecca. Grande merito al Vescovo di Latina che ha saputo mettere insieme gli esponenti della comunità pontina, con la finalità di fare il punto della situazione in vista delle elezioni europee del 2019. L’introduzione di Vincenzo Spagnolo – Giornalista dell’Avvenire , ha ricordato che dal 23 al 26 maggio 2019 tutti i cittadini europei saranno chiamati ad eleggere i nuovi membri del Parlamento Europeo. La chiesa cattolica è stata artefice della costruzione europea per oltre 2 millenni, contribuendo con la sua Dottrina Sociale. Le scelte politiche che verranno espresse, potranno rinnovare la fratellanza tra popoli e persone, rilanciando il progetto europeo. I Vescovi della COMECE esortano tutti i credenti e tutte le persone di buona volontà a votare. L’UE non è perfetta e ha bisogno di una nuova narrazione di speranza, che coinvolga i suoi cittadini in progetti inclusivi e orientati al bene comune. Con responsabilità i cittadini e le istituzioni devono lavorare insieme per costruire un destino comune, andando oltre le divisioni, la disinformazione e la strumentalizzazione politica. La scelta di candidati che abbiano capacità di onestà, competenza e leadership è l’elemento fondamentale per promuovere azioni che riflettano un nuovo Umanesimo Cristiano. “Unità nella diversità” la parola chiave per condividere regole comuni, rafforzare la solidarietà, per rinnovare i legami sociali che esistono tra i popoli. L’economia e la finanza al servizio delle persone, specialmente le più vulnerabili. Già Papa Francesco nel corso del dialogo “(Ri)pensare l’Europa”, nel 2017 ha ricordato che l’Europa manterrà fede al suo impegno di pace, nella misura in cui non perderà la speranza e saprà rinnovarsi per rispondere alle necessità e alle attese dei propri cittadini. Roberto Cecere ha commentato: “ I conflitti mondiali che hanno provocato milioni di vittime, sono scaturiti da una Europa sovranista e razzista. Se abbiamo vissuto 70 anni di pace lo dobbiamo a uomini e donne che hanno vissuto quei momenti terribili. Altiero Spinelli nel suo esilio nell’ isola pontina scrisse “Il Manifesto di Ventotene”, che fu divulgato clandestinamente sulla terraferma negli ambienti dell’opposizione da Ursula Hirschmann, moglie di Eugenio Colorni che dopo la sua morte si risposò con Spinelli. Solo una Europa unita, inclusiva e rispettosa della persona può garantire la pace ed essere di esempio per quei paesi che faticosamente lottano per una maggiore libertà e autonomia”. Le parole del Segretario Generale della Cisl di Latina sono in perfetta sintonia con “L’appello per L’Europa” il documento firmato da CGIL,CISL,UIL e Confindustria, che evidenzia come le scelte dell’Unione abbiano permesso anni di pace e sviluppo grazie al ripudio della guerra. Dove le nuove generazioni, hanno potuto accrescere le loro conoscenze, con la possibilità di mobilità anche all’interno dell’Europa, già nei percorsi scolastici e non solo nei percorsi lavorativi. Un’Europa più vicina, consapevole che il cambiamento passa anche modificando alcuni capitoli economici. Quando si investe nella crescita come le infrastrutture, questo non è un allargamento del debito, ma è costruire un futuro migliore.

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