martedì 23 Aprile 2024,

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La Regione Lazio tira a campare mentre l’economia va a rotoli e la sanità al collasso”

scritto da Redazione
La Regione Lazio tira a campare mentre l’economia va a rotoli e la sanità al collasso”

“Dalle leggi di bilancio e stabilità 2020 regionale emerge un quadro desolante che non contiene una visione del Lazio futuro. Una Regione come questa, lontana dai problemi, incapace di risolvere le criticità non serve a nessuno. Il nostro voto contrario è la logica conseguenza di questo non fare. Ormai da 7 anni prevale il tirare a campare.
Nel frattempo l’economia locale cola a picco. Secondo l’Istat la disoccupazione in questi anni è rimasta sostanzialmente invariata. Nel 2013 aveva raggiunto quota 12%. Alla fine del 2018 si è scesi all’11,3%. E a preoccupare sono poi i numeri riguardanti i cosiddetti ‘Neet’, ovvero i giovani vale a dire che non studiano, non lavorano e non seguono nessun percorso di formazione. La regione Lazio nel suo complesso fa registrare una media del 22.4% (pari a circa 191.000 unità), peggiorando in un anno la performance del 2017 (21.7 pari a 185.000 unità). L’ultimo dato Istat distribuito per province è quello che attribuisce la situazione peggiore a Frosinone (31,3% di Neet), seguita da Rieti (24,80%). Praticamente alla pari Viterbo (22,10%) e Latina (22,35%). Va appena meglio Roma (20,14%). Sfortunatamente rimaniamo ancorati ad uno stato di crisi in diversi comparti. Nel settore edile nel Lazio la situazione di crisi si evidenzia attraverso la chiusura di circa mille imprese e di oltre 30 mila occupati in meno (-18,8%). C’è poi l’artigianato. Nel 2009, anno in cui la crisi aveva iniziato a mordere, le imprese artigiane sul territorio laziale erano 101mila unita’, pari al 7% del totale nazionale. In dieci anni sono diventate 94mila, perdendo il 6,8%, con punte del -10% nelle provincie di Latina, Rieti, Viterbo e Frosinone.
Nel bilancio non c’è una parola spesa per l’area costiera oggetto di erosione. Dobbiamo ascoltare il grido di dolore lanciato da amministratori ed operatori di un settore, il turismo balneare, che contribuisce in modo rilevante sul Pil regionale. Dal 2013 la Regione Lazio ha fatto ben poco sul tema dell’erosione e della salvaguardia delle coste. Eppure c’è in ballo la sopravvivenza di centinaia di imprese balneari, soprattutto di piccole e medie dimensioni.

L’altro grande dramma è la sanità. E’ evidente il fallimento delle politiche di Zingaretti. Siamo rimasti in una fase emergenziale che passa per ospedali depotenziati e servizi erogati solo grazie al personale e alle eccellenze che operano nelle strutture sanitarie del Lazio.
Peccato che le liste di attesa siano ogni giorno più lunghe, nonostante ben tre piani straordinari siano stati promossi per accorciare i tempi. I Pronto Soccorso esplodono. Per di più dobbiamo registrare la fuga di medici e personale sanitario e soprattutto quella degli utenti. La gente del Lazio va a curarsi fuori. Questo è il risultato della gestione Zingaretti. Manca la capacità, da parte di chi ha governato la Regione Lazio, di creare una rete territoriale di assistenza basata su una sinergia tra Case della salute, ambulatori di medicina generale e ospedali.

Il diritto all’assistenza e alle cure nella regione Lazio non deve essere riservato a pochi privilegiati ma va garantito ad una più vasta platea rispetto a quella attuale. Purtroppo la giunta non ha voluto prendere in considerazione la necessità di aumentare la soglia dell’ISEE e diminuire la percentuale di compartecipazione a carico dell’utente per ampliare la platea delle famiglie esenti dal pagamento intero della retta per le residenze sanitarie assistenziali.

Quest’amministrazione non sa leggere il futuro. Non riesce a dotare cittadini ed imprese degli strumenti per realizzarlo, partendo da settori chiave come la sanità dove ormai impera il caos.
Serve coraggio nel trovare le soluzioni. Un coraggio che manca da troppo tempo, come lo stesso presidente Zingaretti, autentico desaparecido di questo 2019 che volge al termine”.
Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare.

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