Al termine di quell’infuocato consiglio comunale, alcuni soggetti che siedono sui banchi della maggioranza promettevano fuoco e fiamme nei confronti dei reprobi forzisti: la loro astensione, giuravano, non sarebbe passata sotto silenzio, come i precedenti “accoltellamenti” politici!
Invece? Tutto come prima e forse più di prima. Silenzio assordante in maggioranza, che procede il suo corso amministrativo come se niente fosse accaduto.
Con nessuna dimostrazione di forza nei confronti degli “Azzurri”; nessuna richiesta di dimissioni dell’unico assessore presente in giunta.
Nessuna richiesta di rimpasto di giunta; nessuna richiesta di pubblico ludibrio per coloro che hanno osato astenersi su un tema importante e che porta con se una spesa sul bilancio comunale e sulla Tari, pagata dai cittadini, per nove anni, di circa 100 milioni di euro.
Come nessun documento di chiarimento sui punti interrogativi posti dalla minoranza consiliare hanno avuto la soddisfazione di un commento VERO E POLITICO da parte del sindaco, dell’assessore competente e degli altri componenti della giunta, come del resto dai responsabili dei partiti che sostengono la “baracca” politica e amministrativa posta nel palazzo di piazza Municipio.
Ci sarebbe, però, una novità, ancora da confermare ufficialmente: le dimissioni del capogruppo di Forza Italia, Massimiliano Di Girolamo, “perché oberato di lavoro”, con il subentro a capogruppo della consigliera (ieri della Lista del Sindaco oggi di Forza Italia) Valentina Olleia, che già da qualche settimana presiede in tutte le riunioni della maggioranza.
Il resto, dal Comune, trapelano soltanto notizie della settimana precedente e quelle “festaiole” in itinere.
C’è da riferire, che anche i partiti e le liste civiche di opposizione negli ultimi tempi non brillano per attivismo, fatto salvo qualche civico che approfittando del “vuoto” lo riempie anche brillantemente.
Il bando da 100 milioni di euro sembra rimanere soltanto per noi che ne scriviamo, un argomento da non lasciare cadere nell’oblio, perché resta questione centrale e seria della vita politica e civica della città, e vista la male parata degli aumenti in bolletta del dicembre scorso, non vorremmo ritrovarci a gridare “vendetta” nei prossimi mesi.
e.
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