giovedì 28 Marzo 2024,

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La ministra approva la “somministrazione delle prove Invalsi”

scritto da Redazione
La ministra approva la “somministrazione delle prove Invalsi”

Cosa vuole dimostrare  l’Azzolina approvando la somministrazione delle prove invalsi per il prossimo fine anno scolastico? Una normalità  che non esiste? Forse la ministra  fatica a rendersi conto del fatto che la scuola ha vissuto  e sta vivendo un momento storico  tragico che l’ha messa e la mette a dura prova sotto il profilo  educativo e didattico. O forse vi è  la consapevole volontà  di mascherare dietro alle prove invalsi il fallimento di una malagestione di un ruolo così importante come il suo. Scuole chiuse dall”8 marzo scorso fino a tutto settembre, e in alcune regioni inizi di ottobre. Organici ridotti, strumenti didattici indispensabili assenti, alunni in didattica a distanza e alunni in presenza spesso in quarantena, e a volte ripetuta.  A questo si aggiungono  gli effetti del Covid con ripercussioni psicologiche importanti sui discenti e docenti, come segnalato da vari esperti. Una condizione  generale che non si può  certo dire superata e che si prospetta con un futuro  incerto. Uno scenario ovviamente impreparato alle prove Invalsi, l’Ente, pagato 22 milioni di euro circa, per misurare le competenze apprese durante l’anno scolastico. Una macchina costosa che ha scaricato in modo illegittimo tutte le incombenze relative alla somministrazione, correzione e tabulazione  al personale  scolastico che lavora gratis per attività  che non gli competono.  22 milioni di euro a carico dello Stato per somministrare prove che un Ministro dell’istruzione e oltremodo docente  dovrebbe sapere essere inopportune e inefficaci a causa dell’emergenza che tuttora si vive. Uno strumento costoso, inutile e frustrante per alunni e docenti. L’Azzolina  provi ad investire i 22 milioni di euro  in cose più  urgenti, come l’edilizia scolastica, e farà certamente cosa buona e giusta.
Responsabile Dipartimento Scuola Lega Cinzia Romano

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