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La corese Vis Electrica realizza sulle campane di Santa Maria in Monserrato degli Spagnoli un sistema di automazione unico in Italia

scritto da Redazione
La corese Vis Electrica realizza sulle campane di Santa Maria in Monserrato degli Spagnoli un sistema di automazione unico in Italia

La storica chiesa di Santa Maria in Monserrato degli Spagnoli – chiesa nazionale di Spagna a Roma e, dal 2003, sede del titolo cardinalizio di Santa Maria in Monserrato degli Spagnoli – è stata recentemente oggetto di un importante intervento comprendente la motorizzazione del campanile attraverso un sistema di automazione del tutto particolare, il primo costruito in Italia secondo la tradizione spagnola. A realizzarlo l’azienda corese Vis Electrica dei fratelli Reggioli.

Il campanile della chiesa nazionale spagnola ospita 4 campane.  La più grande, una delle più antiche di Roma, risale all’anno 1474, la seconda campana è del 1910, la terza è del 1746, mentre la più piccola è datata 1909.  Le due campane realizzate nel XX secolo furono fuse da Eugenio e Francesco Lucenti, la cui storica fonderia fu per 4 secoli e mezzo l’unica specializzata a Roma nella fusione delle campane.

 Il restauro e la motorizzazione delle campane è stato un progetto realizzato in coordinamento tra l’azienda spagnola “2001.  Tecnica e artigianato” e, appunto, l’italiana “Vis Electrica”.  Il lavoro è consistito nella produzione di quattro gioghi in legno a profilo convergente, oltre che nell’installazione dei corrispondenti motori elettronici a impulsi, nella sostituzione dei battagli e nell’assemblaggio dei martelli elettrici dei carillon.  L’intero sistema è controllato da un programmatore computerizzato.

 I motori elettronici a impulsi hanno un avviamento e una frenata graduali e progressivi, che non trasmettono vibrazioni alle pareti del campanile.  Tutto questo sistema, oltre ad essere rispettoso delle campane e del campanile, imita i tradizionali tocchi manuali, permettendo di girare le campane, una modalità comune in Spagna, ma inesistente in Italia.

All’inaugurazione erano presenti il Cardinale Carlos Amigo Vallejo, Arcivescovo emerito di Siviglia; l’Arcivescovo José Rodríguez Carballo, Segretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica; l’Ambasciatrice di Spagna presso la Santa Sede, María del Carmen de la Peña Corcuera; Mons. José Jaime Brosel Gavilá, Rettore della Chiesa Nazionale Spagnola di San Giacomo e Monserrato.

«È un onore per noi aver contribuito alla realizzazione di questo progetto – hanno detto Luigi e Matteo Reggioli – Tutti i dispositivi utilizzati sono stati concepiti per rendere possibili suonate appartenenti ad un’altra tradizione campanaria e possiamo confermare, da indagini svolte, che quello di Santa Maria di Monserrato è il primo “concerto” di campane a Volteo in Italia. Il nostro impegno sia anche l’augurio, non solo della custodia e cura di una cultura, ma anche la trasmissione di una memoria nel tempo». In Spagna è infatti tradizione suonare con la campana che gira a 360°, da qui il nome della “suonata a volteo” ossia rotazione completa. Tradizionalmente spinte a mano dai campanari, oggi, per la prima volta in Italia, possono essere messe in movimento e programmate per suonare con i motori elettronici.

«Siamo fieri – il commento del Sindaco di Cori, Mauro De Lillis – di Luigi e Matteo, che sono riusciti a far emergere la loro professionalità a così alti livelli. Un orgoglio per tutta la Città. A loro le congratulazioni per l’eccellente lavoro svolto e l’augurio di raggiungere sempre nuovi traguardi».

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