giovedì 28 Marzo 2024,

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Il vilipendio di Storace al capo dello stato, processo a 10 giorni dal voto

scritto da Redazione
Il vilipendio di Storace al capo dello stato, processo a 10 giorni dal voto

Il processo di appello si celebrerà a 10 giorni dal voto per le Comunali. In gioco c’è la libertà di opinione o i privilegi di casta“. Lo scrive, in una nota, il leader de La Destra e vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Francesco Storace, all’indomani del rinvio al 12 giugno dell’udienza del processo di appello per il reato di vilipendio ai danni dell’allora Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
Rinuncio alla prescrizione perché voglio capire se in questo Paese continua a esistere una casta di intoccabili. Voglio capire se madame Boldrini si decide a sollecitare alla “sua” Camera l’esame della legge approvata dal Senato – su iniziativa di Gasparri – per la riforma del vilipendio. Rinuncio perché non sono abituato a fuggire ai giudizi come capita ai mazzettari che affollano la politica. Voglio sapere perché si può assolvere uno scrittore di sinistra come Erri De Luca accusato di istigazione al sabotaggio, mentre un uomo politico di destra deve rischiare la condanna perché ha osato dire a quel Capo dello Stato (nemmeno tutto) quello che pensa – prosegue la nota – Perché a processo per lo stesso reato non ci vanno i tantissimi parlamentari grillini, dipietrini, travaglini. Voglio sapere perché il centrodestra alla Camera è completamente silente su questa vicenda. Perché lo Stato prima prevede una condanna fino a cinque anni di reclusione per il vilipendio poi sembra vergognarsene con la sospensione della pena. Dovesse costarmi una condanna, voglio queste risposte: quanto va in scena in Corte d’Appello è la rappresentazione plastica di un sistema che sembra eretto a tutela degli intoccabili. La dignità non si ammanetta“.

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