martedì 23 Aprile 2024,

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Fondi. Avviata la mobilitazione per sostenere i servizi sanitari ospedalieri

scritto da Redazione
Fondi. Avviata la mobilitazione per sostenere i servizi sanitari ospedalieri

Con il dossier del marzo scorso, dal titolo “Emergenza sanità”, abbiamo illustrato la gravissima situazione in cui versano ospedale e servizi del nostro comprensorio, sollecitando una presa di posizione forte da parte del Consiglio comunale.
Ciò è avvenuto con l’approvazione di un ordine del giorno votato all’unanimità, nella seduta del 19 marzo scorso, preceduto e accompagnato da una serie di dichiarazioni rassicuranti di eminenti rappresentanti delle istituzioni locali, regionali, nazionali ed europee eletti in questo territorio. Imminente arrivo di soldi, assunzione di medici e riapertura di reparti erano stati comunicati ai cittadini. Questo solo otto mesi fa. Nulla di più illusorio! L’atto aziendale che è stato proposto dalla ASL, su indicazione della Regione Lazio, elimina reparti (pediatria) e taglia i posti letto (ostetricia-ginecologia) riducendoli a 44, con il poco malcelato intento di declassare il glorioso Ospedale di Fondi a ospedale di comunità con cure infermieristiche per un massimo di 40 posti letto. I 10 milioni di euro e l’assunzione di personale (dichiarazioni del consigliere regionale Simeone di agosto e novembre 2020), sono rimasti nel libro dei sogni. In compenso, il servizio di Broncopneumologia, dopo il collocamento a riposo del Dott. Vincenzo Di Biase e con un impegno di 38 ore settimanali per 5 giorni, è stato ridotto a sole 6 ore per 2 giorni; ed ancora, notizia di oggi, il servizio di Endoscopia digestiva è stato sospeso a tempo indeterminato.
Tutto questo è assurdo ed incomprensibile perché ignora ed umilia un comprensorio di 54.000 abitanti con 5 comuni che lo compongono.
Va allora avviata una mobilitazione generale per far valere il diritto sacrosanto alla cura della salute dei cittadini di Campodimele, Fondi, Lenola, Monte San Biagio, Sperlonga. Per questo abbiamo indetto un incontro coi Sindaci del comprensorio per arrivare ad una proposta unitaria sulla salvezza e lo sviluppo dell’ospedale.

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