venerdì 19 Aprile 2024,

Cronaca

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Cori – “A pranzo con il vignaiolo”

scritto da Redazione
Cori – “A pranzo con il vignaiolo”

«Cantine Aperte» anche a Cori questo fine settimana, per permettere agli enoappassionati di vivere un’esperienza diversa dal solito, di assaggiare i vini ed acquistarli direttamente in azienda, di entrare nelle cantine per scoprire i segreti della vinificazione e dell’affinamento. Alla 21ima edizione di uno degli eventi enoturistici più importanti d’Italia hanno preso parte le due cantine coresi socie del Movimento Turismo del Vino, che ogni anno organizza questa iniziativa l’ultima domenica di maggio. Una manifestazione dove è possibile degustare il vino abbinato ai prodotti tipici locali, offrendo in tal modo un’importante vetrina promozionale a tutta l’enogastronomia cittadina.
«Bollicine in vigna» presso l’Azienda Agricola «Marco Carpineti», tra i leader della produzione biologica dei vini di qualità. Visite guidate con partenza dalla cantina, moderna struttura all’avanguardia, e arrivo nei vigneti immersi nei terreni di origine vulcanica. Degustazione finale del pluridecorato spumante «Brut» metodo classico. La Tenuta «Pietra Pinta» della famiglia Ferretti, anch’essa affermata realtà vitivinicola, oltre alle visite guidate e alle degustazioni dei propri vini abbinati ai prodotti nostrani, ha organizzato anche un «Pranzo con il vignaiolo», un menù enogastronomico accuratamente selezionato per servire a tavola il meglio che la cucina del territorio è in grado di esprimere.
Anche stavolta non sono mancati gli enonauti desiderosi di conoscere i vini di una delle tappe fondamentali della «Strada del Vino della Provincia di Latina». Vini che, come si legge dagli epigrammi di Marziale ed Ovidio, dal tempo di Roma antica sono sempre stati considerati quanto di meglio potesse essere offerto dall’agricoltura. Altri scritti testimoniano che essi erano serviti nelle mense pontificie e nei banchetti reali. Le caratteristiche podoclimatiche favorevoli ad assecondare la biologia della pianta, unite alla valorizzazione dei vitigni autoctoni e alla riconversione dei vigneti, con resa bassa per dare un prodotto di qualità, hanno condotto il vino di Cori ai vertici dell’enologia mondiale, premiando i sacrifici di innovazione dei produttori e di lavoro dei contadini.

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