mercoledì 30 Aprile 2025,

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“Consorzio del Distretto LT4: il punto di vista dell’ex assessore regionale Visini”

scritto da Redazione
“Consorzio del Distretto LT4: il punto di vista dell’ex assessore regionale Visini”

Riteniamo il contributo della dottoressa Rita Visini, terracinese doc, già assessore alle politiche sociali, allo sport e alla sicurezza della Regione Lazio (2013-2018 giunta Zingaretti), ed estensore della legge 11/2016, quella per intenderci che ha condotto alla nascita anche del “Consorzio del Distretto LT5”, un momento di confronto importante nella discussione in corso.

Ripercorriamo i punti salienti dell’intervento dell’ex assessore regionale Visini.

Rita Visini

Se il Consorzio si realizzerà e verrà gestito secondo le norme previste dalla legge regionale 11/2016, allora ci sarà sicuramente un vantaggio “democratico” per tutti i cittadini del distretto. I fondi andranno tutti nella cassa unica del distretto (non più nella cassa del Comune capofila) e i sindaci del distretto saranno tutti responsabili in pari misura delle decisioni politiche di gestione.

Everardo Longarini

Dottoressa Visini, la ringrazio per il suo intervento e ci piace ricordare ai cittadini che ci leggono, che Lei è stata l’assessore della giunta Zingaretti che ha curato il testo (insieme a Comuni, operatori socio-assistenziali, associazioni, terzo settore) per il nuovo welfare regionale. Poi, da quel lontano luglio 2016, altri anni sono trascorsi affinché oggi la giunta Rocca ponesse i Comuni laziali nella condizione di chiudere definitivamente il cerchio di questo lungo percorso.

Detto questo, però, nel suo intervento esordisce con un “se il Consorzio si realizzerà e verrà gestito secondo le norme previste dalla legge regionale 11/2016, allora ci sarà sicuramente un vantaggio “democratico” per tutti i cittadini del distretto”.
Quindi, alla luce di quanto sta accadendo, Lei paventa forse che per diatribe tutte interne alla politica locale del Distretto LT4, la legge 11/2026 da Lei curata in prima persona possa essere disattesa o comunque stravolta in una qualche maniera?
E’ una domanda, che credo tanti cittadini si stanno ponendo in queste ore di tumultuoso dibattito pubblico.
Rita Visini Dottoressa Visini, la ringrazio per il suo intervento e ci piace ricordare ai cittadini che ci leggono, che Lei è stata l’assessore della giunta Zingaretti che ha curato il testo (insieme a Comuni, operatori socio-assistenziali, associazioni, terzo settore) per il nuovo welfare regionale. Poi, da quel lontano luglio 2016, altri anni sono trascorsi affinché oggi la giunta Rocca ponesse i Comuni laziali nella condizione di chiudere definitivamente il cerchio di questo lungo percorso.
Detto questo, però, nel suo intervento esordisce con un “se il Consorzio si realizzerà e verrà gestito secondo le norme previste dalla legge regionale 11/2016, allora ci sarà sicuramente un vantaggio “democratico” per tutti i cittadini del distretto”.
Quindi, alla luce di quanto sta accadendo, Lei paventa forse che per diatribe tutte interne alla politica locale del Distretto LT4, la legge 11/2026 da Lei curata in prima persona possa essere disattesa o comunque stravolta in una qualche maniera?
E’ una domanda, che credo tanti cittadini si stanno ponendo in queste ore di tumultuoso dibattito pubblico.
Grazie per l’eventuale risposta.

Rita Visini

Everardo Longarini non conosco le dinamiche politiche interne che hanno condotto i sindaci del distretto a costituire il Consorzio. Certo, è un passo in avanti considerevole, in quanto, prevedendo il Consorzio la gestione anche amministrativa dei servizi una diretta responsabilità in egual misura di ogni sindaco del distretto, non sarà facile addossare qualsiasi disfunzione ad altri. Ripeto, si è tutti responsabili in egual misura. Poi però tutto può accadere, della serie ‘fatta la legge, trovato l’inganno…”, ma sarebbe comunque difficile, l’essenziale è che il sistema funzioni anche con il controllo degli organi competenti. Le norme oggi ci sono.

La mia convinzione ad indicare/consigliare nella legge regionale il Consorzio come una delle forme migliori per la gestione associata dei servizi è nata dopo aver constatato che col vecchio sistema, cioè con una governance affidata soprattutto ai Comuni capofila, nei cinque anni precedenti al 2013, più del 50% dei distretti socio assistenziali del Lazio non aveva speso i fondi sociali loro assegnati. Ad esempio il distretto LT 4 non aveva speso circa 6 milioni di euro. Cosa significava questo in prima e ultima battuta? Negazione dei diritti fondamentali dei cittadini.

Ci sarebbe un libro da scrivere.

Ma occorre conoscere la storia di come nasce la Legge 328/2000 e di come essa doveva essere recepita da ciascuna Regione italiana e di come il Lazio abbia impiegato ben 16 anni a recepirla. Siamo stati i terzultimi in Italia, dopo di noi Calabria e Abruzzo. Quindi di fronte ai cittadini italiani, che pagano tutti ( o almeno) le tasse in eguale percentuale, perchè abbiamo poi cittadini di serie A o serie B a seconda delle regioni virtuose o meno in cui si trovano a vivere?

Queste sono gravi responsabilità politiche!

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