venerdì 29 Marzo 2024,

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Caccia: al via preaperture, animalisti insorgono

scritto da Redazione
Caccia: al via preaperture, animalisti insorgono

Prenderà il via domenica prossima in 16 regioni italiane la preapertura della stagione venatoria che, come ogni anno, si inaugura tra un vespaio di polemiche. Gli animalisti fanno muro contro l’anticipo del via libera alle doppiette, che per legge possono iniziare a sparare ufficialmente a partire dalla terza domenica di settembre, mentre i cacciatori difendono la legalità delle preaperture e accusano gli ambientalisti di ”catastrofismo militante”.
L’attività venatoria sarà consentita dal primo settembre in tutta Italia eccetto che in Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige  Liguria e Molise, dove la Giunta ha predisposto l’atto della preapertura che però non è stato ancora adottato. Non tutte le province, tuttavia, saranno coinvolte dagli spari. In Lombardia, ad esempio, i cacciatori potranno esercitare solo nel bresciano. A variare da provincia a provincia saranno anche le specie cacciabili: in tutto 14, tra cui tortora e quaglia.  Per gli ambientalisti la preapertura è un errore, visto che diverse specie sono ancora in fase di nidificazione. ”Ai cacciatori, esigua minoranza della popolazione, si consente di sterminare per puro ‘divertimento’ gli uccelli ancora in fase di riproduzione. Significa che verranno uccisi genitori che non potranno provvedere alla prole, condannandola a una lenta agonia e a morire di fame”, sottolinea la Lav, che esorta il governo a ”ricordarsi che la protezione della fauna non è un optional ma un obbligo sancito dalla Costituzione e come tale ha la priorità sulle concessioni a favore dei cacciatori”.
”Le preaperture della caccia sono ormai una regola e non più un’eccezione. Basta un po’ di pressione da parte dei cacciatori e le Regioni cedono”, denuncia la Lipu, mentre per il Wwf ”la gestione venatoria in Italia continua a essere in balia dell’estremismo venatorio e di amministratori compiacenti a cui non importa della sopravvivenza delle loro stesse prede oltre che delle norme comunitarie che le tutelano”. Agli animalisti risponde, sul fronte dei cacciatori, l’Arcicaccia. Da domenica prossima ”il ‘meraviglioso rito’ della caccia tornerà a realizzarsi nelle forme e nei tempi indicati dalla legge italiana, una delle più corrispondenti d’Europa alle indicazioni del mondo scientifico nonché rispettosa delle esigenze di tutela di colture agricole”, dice l’associazione venatoria, secondo cui alcune associazioni animaliste ”in crisi di identità sproloquiano parole anticaccia con la speranza di sopravvivere a se stesse. Di nuovo, come nei secoli, tornano al catastrofismo militante”.

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