giovedì 28 Marzo 2024,

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Bizzoni: Rifondazione Comunista sostiene lo sciopero dei Riders Glovo

scritto da Redazione
Bizzoni: Rifondazione Comunista sostiene lo sciopero dei Riders Glovo

I riders Glovo di Ladispoli scioperano, sono dispiaciuti per quanti hanno necessità del loro servizio, ma sono costretti a lottare per le paghe da fame che la multinazionale gli assegna.

Rifondazione Comunista sostiene lo sciopero dei Riders ed invita gli altri lavoratori e lavoratrici a sostenere le ragioni della loro lotta, perchè nessuno si salva da solo, ma per rendere possibile la vittoria delle nostre vertenze sui luoghi di lavoro, come ci hanno insegnato gli operai della GKN di Firenze, tutti abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri.

Il lavoro generato dagli algoritmi ci è stato spacciato inizialmente come possibilità di fare lavoretti per arrotondare, poi man mano è emersa la verità. Fare il Rider è un lavoretto per quanto riguarda la paga, non per quanto riguarda l’impegno lavorativo e lo sfruttamento a cui si è sottoposti.

Malgrado sia l’azienda a determinare tutta l’organizzazione del lavoro, cerca di far sembrare che se guadagni poco dipenda da te e, vista l’autonomia fittizia in cui viene svolto il lavoro, che non prevede ferie, permessi, malattia, contributi, ai lavoratori restano tutti gli oneri alla Glovo vanno tutti i profitti.

Lo sciopero dei lavoratori Glovo di Ladispoli, indetto dalla Nidil Cgil affinchè vi sia un aumento delle tariffe corrisposte per ogni consegna, è un atto d’accusa ed un invito alla riscossa contro una delle tante multinazionali che hanno a cuore solo i profitti ed i dividendi dei propri azionisti a discapito delle persone che lavorano.

Per Rifondazione Comunista, lo sciopero dei lavoratori Rider Glovo di Ladispoli, mostra chiaramente la necessità, l’urgenza, di istituire per legge un salario orario minimo, per tutti i lavoratori e le lavoratrici di ogni settore economico, di almeno 10 euro netti. Perchè un’attività che non consenta ai lavoratori ed alle lavoratrici di avere un reddito adeguato alle necessità della vita quotidiana, non è lavoro, ma solo sfruttamento bestiale.

I lavoratori Glovo non sono soli, sono ormai centinaia le vertenze attive, per i motivi più disparati, nelle diverse attività economiche e nei diversi luoghi di lavoro. Tutte possono essere però riunificate sotto un unico concetto: la difesa della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, a cui il governo Draghi è indifferente.

Marco Bizzoni, refente Lavoro

Partito della Rifondazione Comunista

Regionale Lazio

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