giovedì 28 Marzo 2024,

Cronaca

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Balneari, convegno per salvare 30.000 lavoratori e il sistema turistico nazionale

scritto da Redazione
Balneari, convegno per salvare 30.000 lavoratori e il sistema turistico nazionale

Il tema delle concessioni demaniali è al centro dell’agenda politica nazionale di questi giorni, poiché, essendo il 31 dicembre 2015 la data di scadenza per la concessione delle spiagge, era in discussione al Senato l’emendamento che chiedeva una proroga di 30 anni per le concessioni demaniali marittime. Confindustria Latina/Assobalneari Lazio – Litorale Sud nei giorni scorsi, ha perciò tenuto a Latina e Gaeta degli incontri territoriali con numerosi stabilimenti aderenti, per trattare le tante problematiche annesse. Martedì 4 dicembre il Senato ha accolto nel merito la richiesta, concedendo una proroga di 5 anni, fissando quindi al 2020 la scadenza delle concessioni e andando incontro alla Commissione UE che con la cosiddetta Direttiva Bolkestein sulla concorrenza, aveva fissato degli obblighi per le concessioni demaniali. Infatti, considerando le spiagge ‘servizi su suolo pubblico’,la Commissione ritiene che debbano essere aperte alla libera concorrenza, ed assegnate dunque con un’asta pubblica.
Assobalneari Italia- Federturismo Confindustria, nelle persone del Presidente Nazionale Fabrizio Licordari e del Vice Presidente, nonché Presidente del Comitato Regionale del Lazio, Simonetta Mancini, durante il convegno “Oltre il 2015: la Nostra missione”, tenutosi mercoledì 5 dicembre presso l’Hotel Il Corallo di Fregene cui hanno partecipato imprenditori balneari, rappresentanti istituzionali e politici, hanno dato al risultato del 2020 una lettura comune: “ulteriori cinque anni di tempo danno l’opportunità di mettere mano definitivamente alla materia demanio marittimo nel suo complesso, riordinando ogni aspetto della gestione del sistema degli arenili”.
Chi si oppone a qualsiasi proroga con argomentazioni fragili e inconsistenti e in alcuni casi palesemente strumentali – commentala Presidente Simonetta Mancini – arriva a demonizzare 30.000 famiglie e aziende a conduzione familiare che stanno difendendo il loro elementare diritto a continuare a esistere e lavorare salvaguardando, nel contempo, una peculiarità italiana che è un fattore di successo e di competitività del turismo nazionale. Altro che potente “lobby” – continua la rappresentante regionale dei balneari – questa mini proroga è solo un doveroso intervento per evitare un colossale contenzioso giudiziario in danno dello Stato (perché le imprese italiane, nel caso in cui non venisse approvata una adeguata e ragionevole disciplina transitoria, sono già pronte ad adire alla giustizia per la tutela dei loro diritti, dalla proprietà aziendale illegittimamente confiscata al legittimo affidamento nella disciplina previgente recentemente abrogata) e per avere il tempo di trovare la giusta soluzione ad un così grave e complesso problema, in modo da poter assicurare una prospettiva di investimento e di lavoro a centinaia di migliaia di nostri imprenditori e lavoratori“.

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